mercoledì 14 novembre 2012

SHHHH

Articolo 21 della Costituzione italiana: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili…e continua… A questo punto sorge spontanea la domanda: che cosa sta succedendo? Perché mai i giornalisti dovrebbero rischiare di finire in carcere o peggio ancora di autocensurarsi? Sono d’accordo che un giornalista prima di pubblicare dati e notizie, deve accertarsi della veridicità delle notizie, ma è anche vero che si è umani e si può cadere nell’errore, ma, non è nemmeno questo il punto sul quale mi voglio soffermare. Il punto è perché dovremmo aver paura di dire o di scrivere ciò che pensiamo? Perché non possiamo avere opinioni e metterle nero su bianco così come riteniamo giusto? Tutta la questione sul reato di diffamazione a mezzo stampa si è riaperta con il caso del Direttore de “Il Giornale” Alessandro Sallusti, non è tuttavia una questione recente.. si sa infatti che l’Italia è piuttosto indietro per quanto riguarda la libertà di stampa; gli standard europei infatti prevedono che i giornalisti non vadano in carcere per le notizie che offrono, e che il reato di diffamazione debba essere punito in misura proporzionata. In tutto questo caos di dubbi e incertezze si apre un altro ENORME problema: i BLOG!!!! Ed è questo il punto a cui volevo arrivare. E si, perché in tutto questo discutere e parlare la si ritira in mezzo, chi? La normativa ammazza-blog ovviamente, il cosiddetto comma 29! Questa arretrata (mi si conceda il termine) legge prevede che chiunque si senta leso nei suoi diritti da un’informazione o un dato presente nel web, possa chiedere la rettifica al gestore, il quale ha l’obbligo di correzione entro 48 ore, pena una multa che può addirittura arrivare a 12.500 euro!! E chi ce l’ha? Questa è un’amputazione alla libertà non solo di stampa e di parola, ma anche di pensiero. Perché noi blogger, che purtroppo non abbiamo strutture e risorse finanziarie, troviamo nel web un mezzo per far circolare le nostre idee, le notizie, la fiducia e la speranza. Quanti di noi dopo questo ulteriore bagaglio potranno dirsi completamente liberi di esprimersi? I.T.

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