domenica 25 novembre 2012

Tutti i giorni si dovrebbe dire NO

Solo quest'anno in Italia ci sono state 115 vittime...le parole per esprimere qualsiasi sensazioni non basterebbero.. posso solo dire NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE..NO AL FEMMINICIDIO...bastaaaaaaaaaa siamo donne forti ma indifese!!!!!

mercoledì 14 novembre 2012

SHHHH

Articolo 21 della Costituzione italiana: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili…e continua… A questo punto sorge spontanea la domanda: che cosa sta succedendo? Perché mai i giornalisti dovrebbero rischiare di finire in carcere o peggio ancora di autocensurarsi? Sono d’accordo che un giornalista prima di pubblicare dati e notizie, deve accertarsi della veridicità delle notizie, ma è anche vero che si è umani e si può cadere nell’errore, ma, non è nemmeno questo il punto sul quale mi voglio soffermare. Il punto è perché dovremmo aver paura di dire o di scrivere ciò che pensiamo? Perché non possiamo avere opinioni e metterle nero su bianco così come riteniamo giusto? Tutta la questione sul reato di diffamazione a mezzo stampa si è riaperta con il caso del Direttore de “Il Giornale” Alessandro Sallusti, non è tuttavia una questione recente.. si sa infatti che l’Italia è piuttosto indietro per quanto riguarda la libertà di stampa; gli standard europei infatti prevedono che i giornalisti non vadano in carcere per le notizie che offrono, e che il reato di diffamazione debba essere punito in misura proporzionata. In tutto questo caos di dubbi e incertezze si apre un altro ENORME problema: i BLOG!!!! Ed è questo il punto a cui volevo arrivare. E si, perché in tutto questo discutere e parlare la si ritira in mezzo, chi? La normativa ammazza-blog ovviamente, il cosiddetto comma 29! Questa arretrata (mi si conceda il termine) legge prevede che chiunque si senta leso nei suoi diritti da un’informazione o un dato presente nel web, possa chiedere la rettifica al gestore, il quale ha l’obbligo di correzione entro 48 ore, pena una multa che può addirittura arrivare a 12.500 euro!! E chi ce l’ha? Questa è un’amputazione alla libertà non solo di stampa e di parola, ma anche di pensiero. Perché noi blogger, che purtroppo non abbiamo strutture e risorse finanziarie, troviamo nel web un mezzo per far circolare le nostre idee, le notizie, la fiducia e la speranza. Quanti di noi dopo questo ulteriore bagaglio potranno dirsi completamente liberi di esprimersi? I.T.