Choosy così il Ministro del Welfare Elsa Fornero ci
ha definito, ha definito tutti noi giovani. E allora io chiedo a lei:
<<Lei per arrivare dove è oggi, non è stata, forse, un po’
choosy?>> di certo lei non si è accontentata e perché dovrei farlo io?
Voglio avere le mie opportunità, opportunità per le quali ho studiato e sto
studiando tutt’oggi, opportunità in cui credo. Voglio realizzare le aspettative
che ho. Sono choosy sicuramente visto che
ogni anno pago l’università, e tutti sanno che le tasse non sono basse, e i
miei genitori per farmici andare hanno fatto grandi sacrifici; sono choosy
perché ogni giorno sono in facoltà a seguire corsi di Grandi Professori, che
meriterebbero un vero stipendio per ciò che fanno, e sono sicuramente choosy se
mi aspetto che una volta laureata troverò il lavoro dei miei sogni, per il
quale ho combattuto ed ho faticato. Penso che ognuno di noi sia nato con un’attitudine,
e per quale motivo io dovrei rinunciare alla mia? E’ vergognoso, a parer mio,
sentire queste parole da un Ministro che dovrebbe sostenere la lotta dei
giovani contro la precarietà, aiutarli e incitarli a credere che i sogni, se ci credi veramente, si realizzano. Ci criticano perché non
lavoriamo e ci criticano perché fuggiamo
dall’Italia per farlo “ la cosiddetta fuga dei cervelli”. E scappiamo non solo
perché continuamente affondati dalle critiche, ma anche perché qui nessuno
crede in noi, nessuno vuole darci una possibilità. In Italia forse è vero la domanda di lavoro è superiore all’offerta,
ma non vi chiedete perché? Se i nostri padri e i nostri nonni non iniziano ad
andare in pensione quando per noi sarebbe ora di iniziare a lavorare, il lavoro
non ci sarà mai. Chi preferirebbe investire sul nuovo e rischiare, piuttosto
che tenere il vecchio e camminare?
Quindi mi dispiace se sono un po’ choosy, ma dopo
tutta la fatica e i sacrifici che lo studio giustamente comporta, e dopo i vari lavoretti qua e là per
mantenermi, sono orgogliosa di scegliere il mio futuro, di decidere io chi
voglio diventare e che lavoro merito di fare. I.T.